Il Circolo Ricreativo Culturale

(Titolo e testo  interamente tratto da "il Comunale" n. 36 ANNO XVIII DICEMBRE 2002, di Roberto Adami e Vilma Pedrotti)


    "Verso il 1975, su incentivazione e proposta di don Michele Sandri, parroco di Savignano dal 1972 al 1980 (la chiesa di Savignano venne elevata a parrocchia il 4 maggio 1962), venne fondato il Circolo Ricreativo Culturale di Savignano, con sede presso la Canonica. Allo scopo vennero ristrutturati, con prestazione d'opera volontaria, i due locali a piano terra della canonica stessa, con accesso diretto dalla piazza.

    L'articolo 2 dello statuto precisa gli scopi che la nuova associazione si prefiggeva: "Scopo dell'Associazione è quello di creare uno spazio nell'ambiente della Comunità di Savignano, dove tutti coloro che desiderano possono incontrarsi per comunicare i propri problemi e per promuovere attività ricreativa, culturale e sociale. In particolare l'Associazione promuoverà e realizzerà tutte le iniziative e manifestazioni più idonee alla maggiore conoscenza e divulgazione dei problemi e dei temi di carattere sociale, culturale e civile della frazione di Savignano."

    Nel 1979 venne decisa l'aggregazione al Circolo del Comitato Maccheroni, un'associazione spontanea sorta verso la metà degli anni '60 che si adoperava per l'organizzazione del Carnevale di Savignano, e i cui membri di direzione erano sostanzialmente gli stessi del Circolo Ricreativo. Nell'atto di associazione del Comitato al Circolo, datato 22 febbraio 1979, viene precisato che: "Tale adesione è da intendersi nel pieno senso della parola, ed è cioè la considerare: 1) sia come adesione di forza organizzatrice e di lavoro; 2) sia come unione di mezzi e capacità finanziarie". In riferimento al secondo punto il Comitato Maccheroni portò "in dote" al Circolo Ricreativo la somma di 515.000 lire.

    Verso il 1981, al fine di regolarizzare dal punto di vista amministrativo, fiscale e giudiziario la mescita delle bevande, il Circolo decise di aderire alle ACLI, sigla dell'Associazione Cristiana Lavoratori Italiani.

    {L'ente era sorto a Roma nel 1944, con compiti di formazione religioso-morale e di preparazione sindacale dei lavoratori, e nel suo primo congresso nazionale (1946) si era dichiarato "L'espressione della corrente cristiana in campo sindacale". Verso la fine degli anni '60 le ACLI modificarono la loro natura, proponendosi come movimento di classe, e lasciando ai propri aderenti piena libertà di voto, in un arco di militanza politica non più vincolata alla sola DC. Proseguendo su questa strada le ACLI decentrarono in seguito la propria "scelta socialista", pronunciandosi a favore di una società del lavoro, basta su partecipazione e autogestione; per poi tornare su posizioni più moderate, riducendo anche il peso politico del movimento. Solida rimase invece la struttura ramificata dell'ente che alla fine degli anni '70 poteva contare ancora su 6.000 circoli e 400.000 iscritti (negli anni Cinquanta e Sessanta erano stati anche un milione), con organismi rappresentativi comunali, provinciali e regionali, costituenti una struttura piramidale che fa capo al consiglio e alla presidenza nazionale}.

    Nel 1988 l'Amministrazione comunale di Pomarolo concedeva in uso gratuito al Circolo i locali del Centro Civico di Savignano (ex scuole elementari), appena ristrutturato. La sede, tutt'ora in uso, comprende il locale mescita al piano terra e una grande sala al piano seminterrato, che ospita le varie attività del Circolo.

    Oggi come un tempo, e come le associazioni che lo hanno preceduto, il Circolo Ricreativo Culturale rappresenta un importante punto di aggregazione comunitario, sia tramite l'apertura del locale mescita, sia attraverso le numerose iniziative che ogni anno il Circolo inserisce nel proprio calendario. Tra queste si possono segnalare il concerto di Epifania; il concerto per la Festa patronale (Annunciazione), numerose attività volte al recupero e consolidamento delle tradizioni locali e dell'identità del paese nei vari periodi dell'anno: maccheronata e carnevale dei ragazzi; gita sulla neve; giornata ecologica con ripristino parco giochi; gita sociale con visita guidata ad una città; escursioni in montagna; serata lirica all'Arena di Verona; "braciolata" in Pulzom; castagnata e giochi per bambini; S. Lucia per i bambini; tombola di Natale; (alcune svolte in collaborazione con la Pro Loco di Savignano e Amici di Servis).

    Il Circolo infine, organizza qualche serata culturale su temi sociali e alcune manifestazioni ludico-sportive mirate ad incentivare lo spirito di aggregazione di giovani e meno giovani: torneo di pallavolo; torneo di calcetto; gara di pesca sportiva; gara di bocce, tornei di briscola e tresette. In definitiva il circolo si pone come punto di riferimento fondamentale per la vita comunitaria di un paese un poco penalizzato dalle piccole dimensioni e dalla distanza dai centri del fondovalle, ma anche dalla mancanza di alcuni servizi, soprattutto di carattere pubblico."

e prima delle A.C.LI.

Il Circolo Popolare di Savignano

(Titoli e testi  interamente tratti da "il Comunale" n. 36 ANNO XVIII DICEMBRE 2002, di Roberto Adami e Vilma Pedrotti)

     "A Savignano, frazione del Comune di Pomarolo, comunità indipendente fino al 1811, l'associazionismo comunitario diede origine alla Famiglia Cooperativa, di cui si conserva lo statuto non datato, e al Circolo Popolare, associazione nata il 27 gennaio 1909 attorno alla figura del locale cappellano don Leopoldo Eugenio Ross, nato a Revò il 21 febbraio 1876. Di seguito si riporta lo statuto del Circolo che fornisce diverse informazioni circa la natura dello stesso, il quale sembra proporsi come un'istituzione a metà strada tra una Unione di Consumo e un Circolo di lettura.

Statuto del Circolo popolare di Savignano


    Si costituisce una società denominata: "Circolo popolare di Savignano" con sede in Savignano.

1.  Scopo della società è di promuovere l'educazione e l'istruzione morale e civile e di tutelare gli interessi dei soci aiutandoli nello smercio dei propri prodotti e nella compera di merci, fornendo loro informazioni delle migliori ditte acquirenti e fornitrici.

2.  I mezzi per raggiungere tale scopo sono:

a. un gabinetto di lettura con libri, giornali e periodici istruttivi ed educativi;

b. conferenze, istruzioni private, musica e divertimenti onesti;
c. partecipazione a società ed istituzioni tendenti a facilitare lo smercio dei prodotti dei soci.

3.  Possono essere soci del Circolo popolare tutte le persone di buona condotta che abbiano compiuto il quattordicesimo ano di età.

4.  I soci si dividono in: soci attivi, soci benefattori e soci onorari.

5.  Ogni socio deve:

a. tenere una buona condotta;

b. pagare puntualmente le tasse sociali;

c. osservare lo statuto, i conchiusi dell'adunanza generale, della Presidenza ed il Regolamento interno;

d. frequentare le conferenze ed istruzioni;

e. prestarsi per la buona riuscita del Circolo.

6.  Ogni socio attivo paga la tassa annuale di una corona anticipata, oltre la tassa d'ingresso di centesimi cinquanta,

7.  Soci benefattori possono essere tutte le persone che verseranno a beneficio del Circolo popolare, venti corone una volta per sempre.

8.  Soci onorari sono quelle persone che si resero benemerite del Circolo col Consiglio e coll'opera.

9. Tutti i soci possono usufruire della biblioteca, dei giornali, dei periodici, delle conferenze ed istruzioni private, dei giochi e dei trattenimenti. I soci attivi hanno diritto di voto attivo e passivo.

10. L'ammissione ed esclusione dei soci spetta alla Presidenza, la quale accetta, rifiuta ed esclude senza esser tenuta ad addurne i motivi. L'esclusione viene partecipata in iscritto.

11. Chi trascura di pagare la tassa sociale una ano si ritiene abbia rinunziato di far parte al Circolo.

12. Ogni socio è libero di uscire dal Circolo quando gli piace purché abbia soddisfatto agli impegni sociali.

13. Soci usciti liberamente od esclusi non possono vantare pretese sui beni del Circolo o sulle tase pagate.

14. Organi del Circolo popolare sono:

a. la presidenza;

b. l'adunanza generale;

c. l'arbitrati.

15. La presidenza è composta di un presidente, di un vicepresidente e quattro consiglieri eletti a maggioranza assoluta di voti dall'adunanza generale; dura in carica una anno ed elegge dal suo seno il cassiere ed il segretario.

16. Alla presidenza spetta:

a. invigilare l'intero andamento del Circolo, l'osservanza dello statuto, dei regolamenti interni e l'amministrazione e procurare il maggior incremento possibile;

b. formulare le proposte da presentare all'adunanza generale e per trattare tutti gli affari sociali che non sono riservati all'adunanza generale;

c. convocare le adunanze ordinarie e straordinarie;

d. ammettere ed escludere i soci;

e. evadere le domande di vendite dei prodotti dei soci e di compere di merci per i soci;

I conchiusi della presidenza si prendono a maggioranza assoluta dei comparsi, i quali devono essere almeno quattro.

17. Il Presidente rappresenta il Circolo di fronte all'autorità ed ai terzi; convoca e dirige l'adunanza della Presidenza, presiede le adunanze generali e firma presso il timbro della società gli atti sociali.

18. Il segretario tiene e redige il protocollo del Circolo e ne tiene la corrispondenza e tiene il registro dei soci.

19. Il Cassiere raccoglie le tasse sociali ed eventuali offerte; ha l'intiera amministrazione del Circolo per compere e vendite; prepara il resoconto annuo da presentarsi all'adunanza generale.

20. Le emanazioni e pubblicazioni sociali non sono valevoli se non vengono firmati dal Presidente e muniti del timbro sociale.

21. L'adunanza generale è composta di tutti i soci; la ordinaria si convoca una volta all'anno nel mese di dicembre; adunanze straordinarie si convocano ogni volta che le circostanze lo richiedono.

22. L'adunanza generale ha le seguenti attribuzioni:

a. eleggere le cariche sociali;

b. approvare il resoconto annuo

c. deliberare sulle proposte della Presidenza;

d. modificare lo statuto;

e. sciogliere la società.

23. L'adunanza generale decide a maggioranza di assoluta dei voti dei presenti.

24. Gli atti sociali vengono pubblicati sull'albo esistente nel locale sociale o in altro modo ben parso.

25. Eventuali controversie nei rapporti sociale vengono decise da tre arbitri che sono scelti dall'adunanza generale e durano in carica un anno. Gli arbitri decideranno sempre a maggioranza assoluta di voti.

26. L'adunanza generale può decidere lo scioglimento del Circolo popolare volontariamente.

27. Per la validità del conchiuso di scioglimento volontario del Circolo è necessaria la presenza di almeno sei soci dell'adunanza di prima convocazione ed in quella di seconda convocazione il conchiuso è valido qualunque sia il numero dei soci comparsi.

28.  Tanto in caso di scioglimento volontario che forzato, il patrimonio sociale passa in amministrazione della fabbriceria della venerabile chiesa di Savignano, quale sua proprietà.

Letto alla presenza di 47 (quarantasette) soci uniti in assemblea costitutiva e formato dal presidente del comitato promotore della società.
Savignano li 27 gennaio 1909.

(L.S.) Don Leopoldo Eugenio Ross.

N. 43016

La formazione della Società "Circolo popolare di Savignano" colla sede in Savignano in conformità al presente statuto in relazione al § 7 della legge sulle associazioni 15 novembre 1867 B.L.I. N. 134, non viene vietata.

Innsbruck, li 29 giugno 1910.

Per l'.i.r. Luogotenente (L.S.) {firma illeggibile} 
I.R. Capitano distrettuale di Rovereto

    In evasione alla riverita ricerca di codesta I.R. Autorità distrettuale, ci pregiamo far noto che i membri di direzione della Società Circolo popolare di qui, tutti dimoranti in Savignano, sono i seguenti:

1. Presidente Don Leopoldo Eugenio Ross
2. Vicepresidente Pedrotti Clemente
3. I consigliere  Maffei Antonio
4. II consigliere Pedrotti Filippo
5. III consigliere Pedrotti Giovanni
6. IV consigliere    Battistotti Alessandro
7. I proboviro   Maffei Giorgio
8. II proboviro Maffei Giuseppe
9. III proboviro Maffei Silvio
Clemente Pedrotti V. Pres. (L.S.)
Savignano, 31 agosto 1913

Il Circolo ENAL

 
    La Grande Guerra e le vicende successive, che portarono all'annessione del Trentino al Regno d'Italia, posero probabilmente fine all'esperienza del Circolo Popolare.

    A Savignano di tornò a parlare di associazionismo dopo la Seconda guerra mondiale, quando operò per diversi anni un Circolo ENAL, con sede comprendente mescita bevande presso la casa di Severino Pedrotti.
    {L'ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori) è la nuova denominazione che, con Legge 22 novembre 1945, n. 624, vene data all'Opera Nazionale Dopolavoro, a sua volta istituita nel 1925 e riformata nel 1937. Alla modifica della sigla, avvenuta appunto alla fine della guerra, corrispose un sostanziale cambiamento degli scopi, e l'ente non venne più a rappresentare uno strumento politico di proselitismo di partito (quello fascista) che si era elevato a regime, ma si propose come mezzo attraverso il quale lo Stato intendeva perseguire l'educazione fisica e l'elevazione spirituale dei lavoratori in un restaurato ordinamento democratico.
    L'ENAL aveva natura di ente pubblico parastatale; suoi scopi erano: promuovere il sano e proficuo impiego delle ore libere dei lavoratori con iniziative dirette a sviluppare le loro qualità; controllare e coordinare l'attività di tutti gli altri organismi e istituzioni diretti al fine anzidetto, escluse le società di mutuo soccorso, i doposcuola e le associazioni simili. L'ente, che si articolava in sezioni provinciali, comunali, rionali, aziendali, venne soppresso nel 1978 in seguito alla legge 22 settembre 1975 n. 382, che ha devoluto alle regioni alcune competenze e poteri statali nel campo della promozione e organizzazione dell'attività ricreativa e culturale}"